RESTAURO DI FABBRICATO DANNEGGIATO DAL SISMA DEL 2012
CHIESA DELLA PURIFICAZIONE DI MARIA VERGINE – PANZANO DI CAMPOGALLIANO (MO)
Incarico svolto: Progetto architettonico e D.L. Periodo di svolgimento: 2016/2018
L’intervento in oggetto riguarda opere di restauro con miglioramento sismico a seguito degli eventi sismici del 20 e 29 Maggio 2012 nell’immobile denominato Chiesa della “Purificazione della Beata Vergine” situato a Panzano di Campogalliano.
La Chiesa di Panzano è stata costruita a partire dal 1615 in sostituzione di un’altra chiesa che si trovava nelle vicinanze, della quale sono in parte stati riutilizzati materiali e decorazioni.
La sua architettura propone un apparato formale e decorativo in stile prevalentemente neoclassico.
Interventi strutturali
Gli eventi sismici, ed in particolare quello del 29 maggio 2012, hanno provocato una serie diffusa di danni alle strutture portanti della chiesa, comportandone la completa inagibilità. Gli interventi sono stati improntati sia alla riparazione degli elementi strutturali e architettonici danneggiati sia al miglioramento del comportamento del fabbricato, riducendone le vulnerabilità rilevate, nei confronti delle azioni sismiche, compatibilmente con la valenza storica e artistica dell’edificio. Sono da citare, in particolare: gli interventi di riparazione delle murature lesionate mediante scuci-cuci; la posa in opera di una cordolatura metallica sommitale continua su tutte le murature; l’inserimento di catene e tiranti nei sottotetti per impedire l’innesco di meccanismi di ribaltamento dei timpani e delle pareti; il consolidamento di volte e voltini; la sostituzione degli elementi ammalorati o inadeguati ai carichi di esercizio delle strutture di copertura; la riparazione delle strutture murarie del campanile; l’inserimento di una struttura metallica di consolidamento della cella campanaria.
Ripristino delle finiture
A seguito dei lavori di riparazione e consolidamento sono stati necessari numerosi rispristini delle finiture sia a livello di rappezzo degli intonaci sia di ripresa pittorica e delle tinte. Significativo, fra gli altri, il restauro dei quattro tondi decorati alla base della cupola, che raffigurano i quattro evangelisti. Altro intervento importante, poiché migliora la qualità della luce all’interno dell’aula, è consistito nel restauro delle quindici vetrate istoriate sagomate e colorate a grisaglia, realizzate nel 1982.
Novità emerse
Durante le prime fasi di cantiere sono state eseguite analisi mineralogiche, chimiche, petrografiche e saggi stratigrafici che hanno portato interessanti risultati, confermando sul campo quanto emerso dalle ricerche storico-documentali e permettendo una migliore conoscenza del fabbricato e delle sue fasi costruttive.
Per esempio è stata rinvenuta nei sottotetti qualche porzione originaria dei vecchi intonaci, sulle porzioni di muro della chiesa vecchia che coincidevano in origine con le facciate esterne, quando la chiesa era ad unica navata (come confermato da un interessante documento del 1619 rinvenuto presso l’Archivio di Stato di Modena). La presenza al microscopio di grumi di calce e numerosi frammenti surcotti e poco cotti indica un intonaco preparato secondo tecniche relativamente antiche, con calce prodotta in fornaci tradizionali e non industriali.
La chiesa come si presenta oggi
Dal punto di vista estetico non vi sono grandi novità, considerato anche il vincolo di tutela che impone la conservazione degli elementi stilistici. Sicuramente l’immagine complessiva risulta più pulita e fresca, soprattutto esternamente dove i nuovi tinteggi, che riportano le vecchie cromie, coperte più volte e scolorite nel corso del tempo, valorizzano l’organismo architettonico.
Per quanto riguarda la sicurezza, si è raggiunto un notevole miglioramento. Due aspetti significativi: è stata rimossa la pesante copertura spingente della cupola, in travi di cemento e tavelloni, e sostituita con una struttura in legno e acciaio, andando ad alleggerire i carichi alla sommità del fabbricato. Inoltre, si è realizzata una cordolatura metallica sommitale continua sulle murature che collega fra loro tutte le parti della chiesa, riducendo, in caso di scosse sismiche, la possibilità di ribaltamento delle facciate e di sfilamento delle strutture di copertura.